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MASSAGE DISC©? RENDIMENTO ALLO STATO PURO! Di Carlo V.
Spett. le Redazione, Egregio Direttore F. Piccione,
conosco HI-FIGUIDE© dall'Aprile 2014 da quando, dopo aver ascoltato "In a Silent Way" di Miles Davis su Compact Disc, mi sono messo a navigare in internet alla ricerca di smagnetizzatori per CD, perché non soddisfatto dal rendimento acustico/sonoro del mio impianto High End.
È stata la recensione in formato PDF di Giorgio Capelli sul DisClear a farmi scoprire la rivista HI-FIGUIDE©. Da allora ho ordinato 7 pubblicazioni (4 monografie e 3 upgrade) che racchiudono vere perle di saggezza indispensabili per l'Audiofilo… e non solo.
Prima di addentrarmi nel descriverle le mie personali considerazioni sull'effetto del Massage Disc©, le riporto la composizione del mio attuale impianto in ordine di data di acquisto.
Settembre 2013:
Lettore CD/SACD EMM Labs XDS1 (V2); Diffusori Vandersteen Model 7; Ciabatta VibeX Two - 6 Rhodium; Prese di corrente a muro Schuko Furutech; Rack HRS SXR.
Maggio 2014:
Preamplificatore Jeff Rowland Corus.
Luglio 2014:
Amplificatori mono Jeff Rowland Model 725; Cavi di segnale Cardas Clear Interconnect XLR; Cavi di potenza Cardas Clear Speaker; Cavi di alimentazione Cardas Clear Beyond Power; Filtro RSA (Running Springs Audio) Dimitri AC.
A parte il lettore CD e i diffusori, datati Settembre 2013, il resto dei componenti hanno poco più di 6 mesi di vita. Il pre e i finali Jeff Rowland, così come tutti i cavi, sono stati sottoposti a un rodaggio "intensivo" di circa 800 ore da cui è emerso un costante miglioramento delle prestazioni sonore.
A questo punto entra in gioco il Massage Disc©. Dapprima ho letto attentamente le "istruzioni per l'Uso" e seguito il consiglio, come riportato al punto 3 del capitolo II, di rimuovere dall'impianto le multi-prese (ciabatte) con interruttore generale on/off dotate o meno di filtro di rete. Anche se prive di interruttore, per precauzione, ho rimosso sia la ciabatta VibeX sia l'RSA Dimitri, sostituendoli con 2 ciabatte tradizionali semplici.
Dopodiché ho ascoltato per circa 1.5 ore i miei dischi preferiti di musica Jazz, classica, ecc., alla ricerca dei minimi particolari, attento alla dinamica e alla riproduzione dell'ampiezza del palcoscenico.
Inserisco il Massage Disc© e durante l'ascolto della prima traccia regolo il volume ideale che corrisponde, per il mio impianto, a 32 dB. La sensazione di ascolto è piacevole e rimarrà tale fino al termine delle 77 tracce.
A questo punto mi preparo mentalmente ad affrontare la prova della verità, senza nascondere una certa emozione.
Primo ascolto.
Le quattro stagioni di Vivaldi. L'ampiezza e la profondità del palcoscenico sonoro sono notevolmente aumentate. La percezione generale della musica che fuoriesce dai diffusori è sensibilmente cambiata, in un qualche modo diversa, come se mi trovassi di fronte ad un upgrade dell'impianto. Viene in maggior misura valorizzato il singolo strumento senza intaccare in alcun modo l'omogeneità dell'"ensemble". Anzi, il tutto è estremamente più ricco di dettagli e coinvolgente.
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L'aumento della profondità delle frequenze basse e la velocità sono immediatamente percettibili, così come l'aumento dei dettagli alle alte frequenze, senza tuttavia togliere calore e colore al suono.
Invece per le frequenze medio-alte non ci sono in apparenza miglioramenti di rilievo.
Secondo ascolto.
In "The flesh?", prima traccia di "The Wall" dei Pink Floyd. Mi guardo in giro perché sento suoni mai uditi prima che riempiono la mia stanza d'ascolto. La percezione della collocazione dei diffusori svanisce, e mi trovo immerso in una nuvola "magica" di suono. L'arrivo dell'aereo a fine traccia è da brividi. Lo era già prima del massaggio, ma ora è tutt'altra cosa.
Terzo ascolto.
"Goin' Home" di Archie Shepp & Horace Parlan. "Go Down Moses", 4.18 minuti di meraviglia. Il pianoforte fuoriesce maggiormente rispetto a prima del massaggio dov'era percettibile solo in lontananza. La naturalezza del sassofono è disarmante e il coinvolgimento è totale.
Quarto ascolto.
"Lorca" di Tim Buckley. La voce in "Driftin'" è incredibilmente naturale e profonda. Una rotondità mai sentita prima… da nessun'altra parte.
Quinto ascolto… sesto ascolto… settimo ascolto…
Tutti sulla falsariga dei precedenti.
Conclusioni
In conclusione posso dire che prima del massaggio il suono riprodotto dai diffusori lo si percepiva come qualcosa che colpiva, con una certa energia, l'organo dell'udito; mentre a fine trattamento il suono si è trasformato in qualcosa di enormemente fluido, quasi impalpabile, una propagazione senza resistenza. Prende forma a circa un metro e mezzo oltre i diffusori e a differenza di quando colpiva l'orecchio, ora porta ad immergersi in esso. Non più lui che viene da te, ma tu che fai parte di lui.
A mio avviso questa percezione rivoluziona l'ascolto musicale in quanto ci si ritrova completamente immersi in qualcosa di impalpabile, ma allo stesso tempo estremamente definito… e tutto questo con un solo massaggio!
Con la massima stima, Carlo V.
Risponde Francesco S. Piccione
Egr. sig. Carlo,
sono rimasto stupito alla lettura di questa Sua missiva, la seconda relativa al M|D©. Ciò perché ritengo che questa non sia una normale lettera, per due motivi:
da un lato, trattasi di una recensione perfetta del Massage Disc©, più ad opera di un professionista, che di un semplice Audiofilo, in virtù delle Sua passione, competenza e capacità percettiva; dall'altro, questa è sinora una delle migliori testimonianze sulla validità e funzionalità di questo rivoluzionario prodotto, per di più relativa al primo ciclo di "massaggi".
È raro trovare audiofili così preparati come Lei ed è questo uno dei motivi per cui nel 1998 creai HI-FIGUIDE©.
I miei più vivissimi complimenti. Francesco Piccione
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