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MASSAGE DISC© E IL RODAGGIO DEI CAVI AUDIO Di Fabrizio C.
Egr. dott. Piccione,
sono incuriosito dal suo Massage Disc©. Poiché possiedo parecchi cavi audio, alcuni anche hi-end e poiché mi diverte effettuare ascolti differenti, collegando le mie elettroniche ed i diffusori con cavi diversi, Le chiedo: "È vera la storia del rodaggio dei cavi?", poiché mi sembra inverosimile.
Inoltre: "Se è vera, è possibile migliorare le loro prestazioni?". Da questi due punti di vista sono piuttosto scettico, ma sono perfettamente conscio che tutti i cavi suonano differentemente.
Diversi sono i cavi in mio possesso: cito i Monster Cable, Audioquest, Cardas, Kimber, Spectral, MIT, Hitachi, Audio Technica, eccetera, nonché parecchi cavi autocostruiti su progetti di (omissis) ed altri siti di autocostruzione, fra cui (omissis).
Il mio impianto è composto da:
diffusori acustici: Avalon Ascent; preamplificatore: Audio Research SP 11 a due telai; filane: Audio Research D250 MK II; giradischi: Sota Cosmos; braccio SME IV; testina: Koetsu Red; lettore digitale: YBA 1, con alimentazione separata.
Grazie per una sua eventuale cortese risposta. Distinti saluti: Fabrizio C.
Risponde Francesco S. Piccione
Egr. sig. Fabrizio,
la ringrazio per la Sua lettera, poiché mi da l'occasione di parlare di cavi elettrici/audio.
Cavi! Suonano o no?
Il problema cavi è uno di quegli argomenti che, ancora oggi, fanno infiammano gli animi, soprattutto quegli dei competenti ottusi.
Tutti i problemi generalmente lamentati dai detrattori del suono dei cavi, hanno origine per colpa dell'Elettrotecnica e, contestualmente, dell'Ingegneria. È ormai noto che tutti i cavi elettrici/audio, hanno una influenza sulla qualità del suono, poiché incidono, sia sul segnale in transito, che sulla tensione e corrente.
Quantificare e definire questa influenza ovviamente è estremamente difficile. Da qui, la negazione del suono dei cavi. Se, infatti, si resta fedeli alla Elettrotecnica è molto difficile spiegare gli effetti della loro influenza sulla qualità sonora. Secondo questa branca, infatti, il cavo elettrico sarebbe attraversato da un segnale, che viene influenzato dalle componenti "R", "L" e "C". Stessa opinione ha l'Ingegneria, ossia la branca che si occupa direttamente della modalità di fabbricazione dei cavi elettrici, secondo il loro scopo ed utilizzo. Oggi, tramite un programma per PC, è possibile, inserendo dei dati tecnici opportuni, ottenere tutto ciò che serve per fabbricare un cavo elettrico adatto agli scopi.
Entrambe le branche, ad esempio, tengono conto dell'effetto pelle, delle vibrazioni introdotte dalla tensione di rete nelle lunghe distanze e poco altro. Nulla, però, dicono su ciò che io chiamo il "comportamento dinamico" del cavo elettrico, quando viene transitato dal segnale audio o tensione di rete.
L'errore comune nelle indagini compiute da queste due branche, si annida soprattutto nella mancata distinzione tra la "tensione" e la "corrente", ma anche nel sottovalutare il "comportamento dinamico", ossia il comportamento in regime di utilizzo.
Comportamento passivo ed attivo
Tutti i cavi elettrici devono essere visti sotto due aspetti:
quello "passivo" o "conduttivo"; quello "attivo" o "dinamico".
Dal punto di vista "passivo/conduttivo", la funzione è quella del trasporto del segnale di corrente complesso, che si estende su tutto lo spettro acustico.
Dal punto di vista "attivo/dinamico", tutti i cavi elettrici generano intorno a sé, un "campo di induzione elettromagnetica" (altro che effetto capacitivo), che può contenere frequenze anche di molto superiori, sia a quelle di "rete", che "audio".
Queste due considerazioni, basterebbero per spiegare definitivamente l'esistenza dell'influenza dei cavi elettrici/audio, sia sulla "modalità" di trasporto del segnale, che sulla "qualità" dello stesso trasporto, ossia sul suo "comportamento dinamico" e, conseguentemente, sulla sua qualità sonora.
Considerazioni che non possono essere spiegate, né condivise, sia dall'Elettrotecnica, né dall'Ingegneria, perché non è questa la loro funzione, ma quella della misurazione e fabbricazione dei cavi elettrici. Per cui spetta alla "Fisica" ed alla "Meccanica Quantistica", ossia al mondo subatomico e dell'infinitamente piccolo, dare una spiegazione a questi fenomeni.
L'impronta sonora dei cavi elettrici/audio
I miei trentennali studi, ricerche e sperimentazioni, sulla trasmissione e il comportamento che il flusso di energia elettrica (segnale audio), tiene all'interno dei cavi elettrici ed audio, mi hanno permesso di sancire per primo al mondo che:
"i tradizionali cavi elettrici imprimono una propria impronta sonora sul segnale audio in transito al loro interno, dipendente esclusivamente dalla loro geometria o "struttura geometrica"".
Alla luce di quanto scoperto ed in rapporto all'esperienza maturata in tanti anni di ricerca, è possibile affermare scientificamente, che tutti i tradizionali cavi elettrici/audio,
"possiedono un loro specifico suono",
la cui impronta sarà apprezzabile, sempre con
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le medesime modalità, in qualsiasi sistema audio vengano collegati.
Ciò significa che più il tradizionale cavo elettrico/audio presenta delle limitazioni intrinseche, maggiore sarà la sua capacità di "improntare" il suono di un qualsiasi impianto audio. Perciò, la prova tecnica e scientifica dell'esistenza del suono dei cavi, sta nelle stesse misure galileiane o tecniche, normalmente rilevabili con apposita strumentazione tecnica in ogni cavo elettrico/audio.
Rodaggio dei cavi e meccanica quantistica
Esiste il rodaggio dei cavi elettrici". Già nella prima pubblicazione del 1999, avevo scritto un racconto di fantasia, dal titolo "Viaggio all'interno della materia", in cui sottolineavo un particolare aspetto dei cavi elettrici: quello di appartenere al mondo dell'infinitamente piccolo.
Inoltre, non esistono parti meccaniche, né elettromeccaniche, né altri meccanismi, ma solamente il materiale conduttivo che l'energia elettrica ed il segnale audio devono attraversare, oltre alle saldature e connessioni.
Per spiegare l'esistenza del fenomeno del rodaggio, anche nei cavi elettrici, sposterei l'attenzione sulle seguenti conoscenze.
Primo. È noto che la velocità della luce è identica a quella delle onde elettromagnetiche; solo che la velocità della luce nello spazio è fissa ed immutabile in tutte le direzioni, mentre quella delle onde elettromagnetiche, potrebbe essere condizionata dal materiale conduttivo che deve transitare, anche di micron in diminuzione.
Secondo. È noto, anche, che l'elettrone è contemporaneamente energia e materia: da qui la definizione di onde di materia.
Terzo. Perdipiù, gli elettroni si indirizzano contemporaneamente in innumerevoli traiettorie.
Quarto. Infine, a livello della meccanica quantistica, la materia conduttiva è composta irregolarmente da parti o aree (più o meno) conduttive e vuoti: è questa la cosiddetta "Schiuma Quantistica".
La "facilità" di transito degli elettroni
A questo punto, vi è un "elemento" connesso alla materia attraversata dall'energia, ossia:
la "facilità" di transito degli elettroni.
Questo elemento va connesso a due fenomeni fisici tra loro connessi, poiché gli elettroni (onde di materia o flusso di energia elettrica o onde di cariche) non sono affatto liberi di fluire, come la luce nello spazio vuoto, ma costretti all'interno di una struttura fisica complessa (dove il materiale conduttivo ha la forma della schiuma quantistica), perdipiù influenzati anche dalla gravità:
quello dell'"attrito" o addirittura "ostacolo" al passaggio; quello della "reattività" ai cambiamenti repentini che avvengono nel corso del transito.
Un cavo elettrico "grezzo", ossia non rodato, qualsiasi sia la qualità del materiale conduttivo, presenta un forte attrito al passaggio degli elettroni (onde di materia), non omogeneamente distribuito nell'intera sezione e lunghezza (schiuma quantistica), nonostante le innumerevoli traiettorie. Inoltre, presenta una limitata "reattività" alle variazioni di onde di energia.
Il rodaggio, quindi, esiste ed è necessario perché serve:
per diminuire drasticamente i forti attriti ed ostacoli presenti nel materiale conduttivo, ampliando all'intera sezione e facilitando per l'intero percorso il passaggio del flusso di energia elettrica o onde di cariche; per incrementare la reattività, ossia la rapidità, prontezza e velocità di reazione del flusso di energia elettrica, durante il suo transito all'interno del cavo elettrico/audio;
Nel mondo infinitamente piccolo degli elettroni, i fenomeni dell'attrito e della reattività, assumono un'importante valenza. Pur se si tratta di fenomeni non misurabili con i tradizionali strumenti di misurazione, sono questi in grado di diminuire drasticamente qualsiasi forma di distorsione del flusso di energia elettrica e del suo stesso contenuto.
Tutto ciò è facilmente ottenibile solo con l'utilizzo del M|D© e rilevatile in modo evidente all'ascolto, grazie all'incremento della reattività.
I fenomeni fisici appena descritti, rientrano nel concetto di "comportamento dinamico" del cavo elettrico, a cui vi contribuiscono, insieme alla geometria del cavo elettrico/audio.
Conclusioni
In conclusione, il cavo elettrico/audio rodato risponde più facilmente alle istantanee variazioni di transito, sia del segnale audio, sia della tensione elettrica, diminuendo drasticamente qualsiasi forma di distorsione non misurabile con la tecnica tradizionale.
È solo con la AES© contenuta nel Massage Disc© che si effettua realmente il rodaggio dei cavi elettrici ed audio, poiché tutti gli altri "metodi" o espedienti, sono assolutamente inefficaci ed inutili. La Stimolazione Elettrica Avanzata© è la sola in grado di "massaggiare" il cavo elettrico/audio, effettivamente con modalità estensiva, in funzione, sia degli attriti quantistici, che della reattività, qualunque sia la tipologia del flusso di energia elettrica: segnale, tensione e corrente.
È così che si spiegano, sia l'esistenza del rodaggio dei cavi elettrici/audio, sia il miglioramento delle loro prestazioni, ma solamente utilizzando il M|D©!
Francesco Piccione
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